Il bruxismo diurno (Awake Bruxism - AB), comporta attività involontarie della muscolatura masticatoria, come il contatto o serramento dei denti e il mantenimento della mascella in tensione. Questo fenomeno è spesso sottovalutato, ma sta ricevendo crescente attenzione per il suo impatto su denti, articolazioni temporo-mandibolari (ATM) e dispositivi protesici. Recentemente, uno studio ha indagato le fluttuazioni nel comportamento di bruxismo diurno in giovani adulti sani, monitorando questi comportamenti tramite un’applicazione per smartphone per un periodo di sei mesi.
Lo studio, condotto su un campione di 77 giovani adulti (età media 24 anni), aveva come obiettivo principale quello di esaminare la variabilità nel tempo dei comportamenti di AB. Per la raccolta dati è stato utilizzato un sistema chiamato Ecological Momentary Assessment (EMA), che permette di registrare informazioni in tempo reale e in ambienti naturali, riducendo così il rischio di bias.
I partecipanti hanno utilizzato un’app specifica che inviava, per una settimana e a intervalli casuali durante il giorno, notifiche chiedendo loro di riportare lo stato della muscolatura mandibolare. Le opzioni di risposta includevano: muscoli della mandibola rilassati, contatto dentale, serramento dei denti, digrignamento e tensione mandibolare. Ogni periodo di raccolta dati è stato eseguito a distanza di tre mesi per un totale di tre sessioni di monitoraggio in sei mesi.
Lo studio suggerisce che, nei giovani adulti sani, i comportamenti di AB sono piuttosto stabili nel tempo, indicando una bassa variabilità giornaliera. Questi dati possono rappresentare un utile riferimento clinico per i professionisti odontoiatrici che trattano pazienti con abitudini di bruxismo, consentendo di meglio interpretare la natura del bruxismo diurno rispetto al notturno, che tende a presentare maggiori variazioni e ad essere associato a condizioni di maggiore gravità.
Per gli odontoiatri, questi risultati possono aiutare a comprendere meglio la gestione del bruxismo diurno nei pazienti giovani, specialmente quelli che potrebbero non presentare sintomi significativi ma manifestare attività masticatorie anomale. L’utilizzo di strumenti come EMA potrebbe inoltre supportare una diagnosi più precisa e l’identificazione dei pazienti a rischio, migliorando l'efficacia delle terapie preventive e di gestione delle complicanze protesiche e ortodontiche legate al bruxismo.
In sintesi, questo studio pionieristico conferma la stabilità delle abitudini di bruxismo diurno nei giovani adulti sani, fornendo un modello utile per futuri studi clinici e per migliorare le strategie di prevenzione e trattamento del bruxismo nella pratica odontoiatrica.
Qui il link all'articolo completo: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/joor.13872
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